La guglia della Cattedrale di Notre-Dame sarà ripristinata entro la fine del 2023

photo © Romaric Toussaint / Rebâtir Notre-Dame de Paris

Il 15 aprile 2019 il mondo intero ha assistito impietrito al crollo della guglia (la "flèche", come la chiamano i francesi) della Cattedrale di Notre-Dame e alla distruzione della sua secolare struttura, soprannominata "La Forêt" (la foresta) perché per costruirla i carpentieri medievali usarono 1.300 alberi di quercia. La ricostruzione della cattedrale procede come previsto nonostante la morte, avvenuta il 18 agosto, del generale Jean-Louis Georgelin, che supervisionava i lavori. Il suo successore, Philippe Jost, ha assicurato che la cattedrale riaprirà ai visitatori l'8 dicembre 2024 e che la guglia sarà ripristinata entro la fine del 2023.

In un primo momento si era pensato di sostituire la guglia ottocentesca con una dall'identità contemporanea ma poi è stato deciso di ricostruirla identica a quella distrutta dalle fiamme. Una decisione che ha messo fine ai sogni (di alcuni) e agli incubi (di molti) di vedere la guglia progettata da Eugène Viollet-le-Duc sostituita da un'architettura moderna e che si pone nel solco della teoria del restauro sostenuta dallo stesso architetto, che prevede la ricostruzione degli edifici antichi completandone le parti mancanti e imitando lo stile originario.

Durante l'estate 2023 sono state trasportate e montate le decorazioni in legno di quercia intagliato, una delle caratteristiche principali della guglia. Ciascuno degli otto lati è adornato con circa 200 ganci e motivi floreali, 16 pinnacoli, 32 doccioni, 16 archi a campata e 8 quadrilobi, tutti ispirati all'estetica medievale riportata alla ribalta da Viollet-le-Duc. Entro il mese di ottobre dovrebbe essere completato l'assemblaggio della parte centrale della struttura. Seguiranno poi i due piani traforati e, infine, la guglia.

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