59 Rivoli - Centro di arte contemporanea a Parigi

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Impossibile non notarlo: a due passi da Place du Châtelet, situato sull'omonima e famosissima strada di Parigi rue de Rivoli - esattamente al numero 59, per l'appunto - il 59 Rivoli accoglie tra le sue mitiche mura - nel cuore di Parigi - più di 30 artisti residenti. 

Questo centro di arte contemporanea si configura come un polo artistico attorno al quale gravitano espressioni singolari, lingue d'arte e creatività diverse. Ricco di storia, questo centro artistico è innanzitutto vettore di un percorso culturale alternativo e istituzionalizzato, ancorato al paesaggio turistico parigino. Nel cuore di una capitale di musei, il "59" si rivela un'isola di originalità: “una vera e propria fabbrica delle possibilità, all'infinito”.

La storia del centro 

Il 1º novembre 1999, Gaspard Delanoë, Kalex, e Bruno Dumont forzarono la porta d'ingresso del 59 rue de Rivoli: un vastissimo edificio haussmanniano abbandonato per otto anni dal Crédit Lyonnais. Così, qualche giorno dopo, una decina di artisti occuparono l'edificio per dare vita ai loro laboratori aperti, poi, ai visitatori.

Autogestito dal collettivo «Chez Robert, Électrons Libres», il 59 Rivoli accoglie fin dal primo anno di esistenza più di 40.000 visitatori. Tuttavia, la minaccia di espulsione incombe sempre sugli artisti e purtroppo, nel 2000, una decisione giudiziaria li costrinse a lasciare l'edificio

Constatando, però, che gli occupanti non davano alcuno fastidio e che amavano semplicemente far conoscere la propria arte al pubblico, la Prefettura di Parigi decreta che preferisce aspettare le elezioni comunali per prendere una decisione sull'apertura o sulla chiusura definitiva del luogo. Nel 2001, Bertrand Delanoë viene eletto e si impegna ad acquistare l'edificio. Dopo diversi anni di lavori, la riapertura ufficiale del 59 Rivoli avviene il 9 novembre 2009: una data simbolica che legalizza la presenza degli artisti e incoraggia lo slancio creativo di cui sono portatori. 

L’idea e il sogno del 59 Rivoli

 In questo bellissimo palazzo che si trova in una delle vie più belle di Parigi si cela un sogno: accogliere, in un luogo alternativo, una trentina di artisti che dispongono di propri laboratori e in grado di condividere con il pubblico l'esperienza di una creazione quotidiana. 

 Con 50.000 visitatori nel primo anno, il 59 diventa il 3°centro parigino di diffusione dell'arte contemporanea dietro il Centre Georges-Pompidou e la Galerie Nationale du Jeu de Paume. 

 Oggi quel sogno è più vivo che mai e il collettivo di artisti, che attira ogni anno l'attenzione di decine di migliaia di visitatori, ha creato un nuovo tipo di accesso all'arte più intimo, più democratico e che permette di ovviare in parte alla carenza di laboratori di artisti a Parigi.

 Gli artisti non vivono più nel centro, ma la visita è sempre piacevole grazie alla loro disponibilità e gentilezza, un amore per l’arte così forte che traspare da ogni opera. Infatti si può piacevolmente parlare con loro e acquistare le loro stampe. È raccomandato chiedere sempre prima di scattare le foto, ma in generale gli artisti sono sempre ben contenti di far conoscere le proprie opere.

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