Castello di Cheverny

© photo Château de Cheverny

Uno dei gioielli architettonici della Valle della Loira

Situato nella regione Centre-Val de Loire, a due ore da Parigi, il Castello di Cheverny rappresenta l'apice dell'architettura classica francese nonché una perfetta combinazione di simmetria, geometria e rigore estetico. I lettori di fumetti potrebbero trovarlo familiare: l'artista belga Hergé lo prese a modello per ideare il castello di fantasia di Moulinsart che appare nella celebre serie a fumetti "Le avventure di Tintin". La proprietà appartiene alla stessa famiglia, gli Hurault de Vibraye, da oltre 600 anni (tralasciando qualche breve passaggio). Il castello ha la particolarità di essere sempre stato abitato e di esserlo ancora oggi: i proprietari vivono nell'ala destra e ogni generazione si è impegnata a prendersene cura e abbellirlo.

Un po' di storia...

Tutto ebbe inizio nel 1392, quando Jean Hurault acquistò da Robert le Mareschau i terreni su cui sorge il castello, che all'epoca comprendevano solo una casa e un vigneto. Un secolo dopo, Jacques Hurault ampliò la tenuta e acquisì le signorie di La Grange e Cheverny. L'influenza di Jacques Hurault, che aveva ricoperto alte cariche sotto Luigi XI e Carlo VIII, permise non solo di espandere la tenuta, ma anche di costruire intorno al 1510, grazie a suo figlio Raoul e con il consenso di re Luigi XII, il primo castello fortificato (di cui non resta più nulla se non un disegno).

Successivamente, Raoul Hurault, caduto in disgrazia, si arruolò nell'armata d'Italia e morì durante l'assedio di Napoli nel 1528. La sua vedova, Marie de Beaune, fu costretta a vendere la tenuta e la cedette al cappellano di re Enrico II, che, nel 1551, la donò a Diana di Poitiers. Il 25 febbraio 1564 segnò il ritorno del castello alla famiglia Hurault de Vibraye. I fratelli Jacques e Philippe riuscirono a dimostrare un vizio procedurale nella vendita della tenuta del 1537 e Diana di Poitiers dovette quindi restituirla. Il castello che vediamo oggi fu costruito tra il 1624 e il 1634. Per i lavori furono chiamati il noto architetto dell'epoca Jacques Bougier e il pittore Jean Mosnier (passato alla storia per aver lavorato alla costruzione del Palais du Luxembourg per conto di Maria de' Medici).

Dal 1755 al 1825 il castello ha cambiato proprietario più volte prima di tornare nuovamente di proprietà della famiglia Hurault, grazie ad Anne-Victor-Denis, settimo marchese di Vibraye e discendente del quarto figlio di Raoul Hurault. La tenuta continuò poi a essere tramandata di padre in figlio. Nel 1922, Philippe de Vibraye, prozio degli attuali proprietari, decise di aprire il castello al pubblico. Questa idea, innovativa per l'epoca, fece di Cheverny il primo castello privato in Francia ad aderire a un nuovo progetto: condividere la storia e la cultura con il maggior numero possibile di persone. Nel corso del tempo, i proprietari hanno portato avanti l'opera di Philippe de Vibraye, rimanendo fedeli alla storia del castello e della famiglia.

La tenuta

Quello di Cheverny è uno dei pochi castelli il cui impianto architettonico è sopravvissuto praticamente intatto al passare dei secoli. Sin dalla sua costruzione, non ha subito rimaneggiamenti o ristrutturazioni di rilievo. Classificato come monumento storico, si compone di un edificio alto e stretto che due ali raccordano ai due padiglioni estremi, quadrati, coperti da tetti rotondi sormontati da lanterne. Venne edificato con la lucida pietra estratta dalle vicine cave di Bourré, che ha la caratteristica di schiarirsi e indurirsi nel tempo, il che spiega il candore della sua facciata.

Al suo interno si possono ammirare alcune delle sale più sontuose ed elegantemente arredate di tutta la Valle della Loira. Le decorazioni sono dell'epoca di Luigi XIII e sono rimaste pressoché invariate grazie alla cura della famiglia Hurault. Particolarmente degne di note sono: la sala da pranzo, ornata da pannelli in legno dipinti che illustrano la storia di Don Chisciotte di Cervantes; la camera reale, con il soffitto a cassettoni dipinto da Jean Mosnier e l'elegante letto a baldacchino rivestito in seta persiana del XVI secolo; la sala dei giochi, in cui sono esposti alcuni giocattoli risalenti al XIX secolo; e la sala d'armi, dove, oltre a picche, spade, balestre e armature, è conservato un arazzo Gobelins del XVII secolo perfettamente preservato. La straordinaria collezione di opere d'arte della famiglia Hurault include un ritratto di Giovanna d'Aragona realizzato dalla bottega di Raffaello, un pastello di Maurice Quentin de La Tour e numerosi dipinti realizzati da famosi pittori di corte.

Assolutamente da non perdere è la mostra permanente interattiva "Les Secrets de Moulinsart" (I segreti di Moulinsart), realizzata in collaborazione con la Fondation Hergé. Allestita nelle dépendance di Cheverny dal 2001, documenta il legame che unisce il personaggio dei fumetti Tintin a questo castello attraverso la ricostruzione di alcune scene tratte dalle sue avventure, con tanto di suoni ed effetti speciali. La riproduzione dei luoghi a grandezza naturale è davvero sorprendente.

Alle spalle del castello si trova l'Orangerie, risalente al XVII secolo, in cui durante la Seconda Guerra Mondiale furono nascoste inestimabili opere d'arte, tra cui, a quanto pare, anche la Gioconda di Leonardo da Vinci. Oggi ospita il Café de l'Orangerie, dove è possibile gustare gelati artigianali, dolci, torte salate, bevande (sia alcoliche che analcoliche) e tante altre delizie. La specialità della casa è la cioccolata calda, preparata secondo la ricetta speciale di Madame de Vibraye.

La tenuta è ulteriormente impreziosita da sei incantevoli giardini tematici, che, evolvendosi con le stagioni, si vestono continuamente di nuovi colori. Vi sono: il jardin potager bouquetier, che combina un'ampia varietà di fiori e verdure di stagione (che vengono poi servite nel Café de l'Orangerie); il jardin des apprentis, che fonde la simmetria e la formalità dei giardini classici con la naturalezza e l'informalità dei giardini all'inglese; il jardin de l'amour, arricchito da sei monumentali sculture in bronzo dell'artista svedese Gudmar Olovson; il jardin de tulipes, con migliaia di tulipani colorati (che fioriscono generalmente da inizio a fine aprile); il jardin sucré, dove è possibile passeggiare tra meli, ciliegi e molti altri alberi da frutto; e il labyrinthe de lauriers, una gioia per grandi e piccini in cui perdersi e divertirsi.

A pochi passi dal jardin potager bouquetier si trovano i canili, dove vivono un centinaio di splendidi esemplari di cani addestrati per la caccia a inseguimento, un incrocio tra i foxhound inglesi e i poitevin francesi. I cani sono visibili in qualsiasi momento della giornata durante la visita della tenuta (tranne il sabato tra settembre e marzo).

Il castello è inoltre circondato da un immenso parco in stile inglese, che si estende su una superficie di oltre 100 ettari. Tra viali alberati e ampie distese erbose, si possono ammirare magnifici esemplari di sequoie, cedri e tigli, piantati tra il 1820 e il 1860 da Paul de Vibraye. Sono anche presenti diverse aree attrezzate per picnic (sia all'aperto che coperte). Da aprile a novembre è possibile visitare il parco a bordo di barche e auto elettriche, accompagnati da una guida locale.

Giorni e orari di apertura

giorniorari
dal 1° gennaio al 31 marzo e dal 1° ottobre al 31 dicembredalle 10:00 alle 17:00
dal 1° aprile al 30 settembredalle 9:15 alle 18:00 (fino alle 18:30 dal 1° luglio al 31 agosto)

Tariffe biglietti d'ingresso

adultotariffa ridottabambino 0 -7 anni
Visita del castello e dei giardini€ 15€ 11gratuito
Visita del castello e dei giardini + Les secrets de Moulinsart€ 19,50€ 15gratuito
Visita del castello e dei giardini + giro in barca e auto elettrica€ 20€ 15,50€ 4
Visita del castello e dei giardini + Les secrets de Moulinsart + giro in barca e auto elettrica€ 24,50€ 19,50€ 4

Informazioni utili - Come arrivare

Sito ufficiale: Château de Cheverny - Tel.: +33 (0)2 54 79 96 29
Indirizzo: Av. du Château, 41700 Cheverny, Francia
Come arrivare in auto: Da Parigi autostrada A10, Paris - Bordeaux, uscita Blois, 190 km. Poi proseguire per Cheverny.
Come arrivare in treno: da Paris gare d’Austerlitz, a Blois (1h30) (da lì in taxi a Cheverny) www.voyages-sncf.com
Taxi à Blois:
Taxi place de la gare 41000 Blois - +33 (0)2 54 78 07 65 
Taxi Carton, 13 rue Poutils 41000 Blois - +33 (0)2 54 78 74 63 
Blois Radio Taxi, place de la gare 41000 Blois - +33 (0)2 54 78 07 65

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