10 opere del Centre Pompidou da non perdere

I capolavori da non perdere se visiti il Centre Pompidou per la prima volta

Situato nel cuore storico di Parigi, il Centre Pompidou è un museo imperdibile che delizia visitatori provenienti da ogni parte del mondo sin dal 1977, anno in cui venne inaugurato, non solo per la sua ampia e variegata collezione d'arte moderna e contemporanea, ma anche per la sua struttura architettonica decisamente originale e innovativa.

Annoverato tra le principali attrattive di Parigi, fu costruito per volontà di Georges Pompidou, presidente della Repubblica francese dal ’69 al ’74, e progettato dagli architetti Renzo Piano e Richard Rogers. Sin dalla sua costruzione, questo edificio postmoderno ha riscosso grande successo ed è diventato uno dei simboli dell'architettura del XX secolo.

Il Centre Pompidou ospita il Musée National d'Art Moderne, che custodisce la più importante collezione d'arte moderna e contemporanea d'Europa e una delle prime al mondo, con oltre 100.000 opere che coprono il periodo dal 1905 a oggi. Il quinto piano è dedicato all'arte moderna, in particolare a Fauvismo, Cubismo, Dadaismo, Surrealismo, Espressionismo, Astrattismo e pittura americana antecedente agli anni'60. Al Neorealismo, Pop Art, Minimalismo e Monocromatismo è dedicato il quarto piano (arte contemporanea).

Ma quali sono le opere del Centre Pompidou da vedere assolutamente? Ecco una selezione dei capolavori che durante la vostra visita non dovete perdervi per nessuna ragione al mondo.

1. DIPINTO CON ARCO NERO

Dipinto con arco nero - Vasily Kandinsky © Centre Pompidou - l’Agence Photo de la RMN Grand Palais

Il Centre Pompidou custodisce, grazie a donazioni e a diverse acquisizioni, una delle collezioni più vaste, complete e aggiornate del pittore russo Vassily Kandinsky, noto come il padre dell'Astrattismo. Tali opere permettono di familiarizzare con gli aspetti più innovativi della sua poetica astratta. E tra queste una delle più importanti e celebri è senza dubbio Dipinto con Arco Nero, il cui nome in tedesco corrisponde a Mit dem Schwarzen Bogen. Nel 1912 l'artista realizza questa grandiosa opera fortemente carica di materia pittorica, in cui dominano tre grandi macchie di diverso colore su uno sfondo molto chiaro legate fra loro da una linea spezzata nera. Con questo dipinto Kandinskyj prende le distanze da tutte quelle teorie incentrate sull’armonia delle forme.

2. GIALLO-ROSSO-BLU

Giallo-Rosso-Blu - Vasilij Kandinskij Centre Pompidou FLICKR @ melina1965

Oltre a Dipinto con Arco Nero, un’altra opera di Kandinskij che merita di essere vista con i propri occhi è il dipinto Giallo-Rosso-Blu che il grande maestro dell’Astrattismo realizzò nel 1925, nel periodo in cui insegnava presso la scuola di arte e design Bauhaus. Dal titolo dell’opera si intuisce che i protagonisti sono i tre colori primari, affiancati da forme geometriche e astratte. Il pittore russo era convinto che l'armonia dei colori corrispondesse a quella dei suoni musicali e che fosse possibile assegnare a ciascun colore il timbro di alcuni strumenti musicali: il giallo, vulcanico e prorompente, veniva paragonato al suono della tromba; il rosso, caldo e vitale, corrispondeva al suono di una tuba; e il blu, tranquillo e pacifico, veniva accostato al suono di un flauto.

3. UDNIE

Udnie - Francis Picabia © Centre Pompidou - l’Agence Photo de la RMN Grand Palais

Nel Centre Pompidou si può ammirare anche un altro capolavoro della pittura astratta, Udnie, magnifico dipinto a olio su tela realizzato nel 1913 dal pittore francese Francis Picabia. La sua è stata una continua esplorazione artistica: esordisce esplorando gli impressionisti, poi scopre la pittura dei Fauves, attraversa un periodo cubista e infine diventa uno dei più accesi animatori dei gruppi dadaisti e surrealisti. Il dipinto è una sintesi delle correnti pittoriche più innovative dei primi anni del Novecento: combina la scomposizione dei volumi in piani tipica del Cubismo con l'entusiasmo per il movimento del Futurismo italiano. L'opera è ispirata ad uno spettacolo di danza tenuto dall'attrice di origine polacca Stacia Napierkowska sulla nave che conduceva Francis Picabia alla mostra dell'Armory Show a New York.

4. ARLECCHINO

Arlecchino - Pablo Picasso Centre Pompidou © Centre Pompidou - l’Agence Photo de la RMN Grand Palais

Nella nostra lista delle opere da vedere al Centre Pompidou non poteva mancare il dipinto Arlecchino di Pablo Picasso, uno dei massimi esponenti della pittura del Novecento. L’opera rappresenta un ritorno ai temi della pittura classica che in quel periodo era molto in voga nell’arte parigina. Il genio di Malaga ha lasciato volutamente incompiuta l'opera colorando solo il viso e una parte della giacca. Nel dipinto Arlecchino assume le sembianze di Joaquín Salvado, pittore catalano suo amico. La figura dell'arlecchino ha una fortissima carica simbolica per Picasso e ripercorre la maggior parte della sua carriera artistica: il dipinto esposto al Centre Pompidou risale al 1923, ma dal 1901 al 1936 l'artista spagnolo ha dipinto decine e decine di arlecchini blu, rosa, cubisti, neoclassici.

5. DOPPIO RITRATTO CON BICCHIERE DI VINO

Doppio ritratto con bicchiere di vino - Marc Chagall PINTEREST © Sharon Molerus

Un altro capolavoro assolutamente da non perdere è Doppio ritratto con bicchiere di vino, uno dei quadri più famosi del pittore bielorusso naturalizzato francese Marc Chagall, ritenuto uno dei più importanti artisti del Novecento. Chagall ha realizzato le sue opere sulla base dell'associazione emotiva piuttosto che delle tradizionali regole pittoriche. È stato considerato vicino a diverse avanguardie artistiche ma è sempre stato fedele alla sua essenza e non ha mai aderito a nessuna di esse fino in fondo. In questo dipinto sospeso fra il mondo reale e quello fiabesco, realizzato nel 1917 a Vitebsk, la moglie Bella Rosenfeld tiene sulle spalle Chagall che a sua volta ha in mano un bicchiere di vino mentre la figlia Ida volteggia sulla sua testa.

6. IL RITORNANTE

Il Ritornante - Giorgio De Chirico Centre Pompidou FLICKR © Frans Vandewalle

Il Centre Pompidou dà spazio anche alla pittura italiana con diversi capolavori, tra cui il meraviglioso dipinto Il Ritornante, una delle opere più importanti ed enigmatiche di Giorgio De Chirico, il principale esponente della corrente artistica della pittura metafisica. Realizzata a Ferrara nel 1918, la composizione è caratteristica della serie di cosiddetti "interni metafisici", con figure e oggetti simbolici confinati in spazi chiusi. Nell'opera il primo personaggio, l'enigmatica figura del "fantasma" con gli occhi chiusi, baffi e pizzetto cruciforme, resuscita l'immagine del padre, Evaristo De Chirico, morto nel 1905. Al centro invece un manichino senza braccia e senza testa rappresenta "lo spirito del nostro tempo". Quel che desta meraviglia nel dipinto è l'atmosfera dettata dal contrasto e insieme dall'armonia dei colori.

7. LA CAMICETTA RUMENA

La camicetta rumena - Henri Matisse Centre Pompidou FLICKR © Grégory Lejeune

Altra opera simbolo del Pompidou è La camicetta rumena, un dipinto a olio su tela realizzato nel 1940 da Henri Matisse, esponente di spicco della corrente artistica dei Fauves nonché uno dei pittori più importanti del Novecento. Il ricamo decorativo della camicetta è qui il vero soggetto del pittore, che ha avuto un grande interesse per i tessuti di ogni tipo. La realizzazione di quest’opera è stata ispirata dalla collezione di camicie tradizionali rumene con le maniche ricamate che l’artista aveva ricevuto in regalo dal pittore Theodor Palladi, suo grande amico. Affascinato dalla bellezza grafica dei ricami, ha iniziato a farle indossare alle sue modelle e a dipingerle. L'opera segna la svolta di Matisse verso uno stile più spoglio e meno elaborato.

8. LA CORNICE

La Cornice - Frida Kahlo © Centre Pompidou - l’Agence Photo de la RMN Grand Palais

Un altro dipinto imperdibile è l'autoritratto La Cornice realizzato nel 1938 da Frida Kahlo, la pittrice messicana icona internazionale di donna indipendente e rivoluzionaria. Il dipinto, acquisito dal Louvre nel 1939, è la prima opera di un'artista messicano del Novecento ad essere acquistata da un museo internazionale. Il lavoro si compone di due parti: l'autoritratto dipinto su una sottile lastra di alluminio; e la pittura sotto vetro con fiori e uccelli che incornicia il ritratto, dando così il titolo all'opera. Frida Kahlo amava gli autoritratti, infatti, la sua produzione artistica è costituita per la maggior parte da opere di questo genere. Scelta che lei stessa spiegava con queste parole: "Dipingo per me stessa perché trascorro molto tempo da sola e perché sono il soggetto che conosco meglio".

9. IL VIOLINO DI INGRES

Il violino di Ingres - Man Ray Centre Pompidou FLICKR © Fabio Omero

Dalla pittura alla fotografia con questa celebre opera del 1924 di Man Ray, considerato uno dei pionieri e maggiori sperimentatori dell’arte dadaista e del Surrealismo. Inizia la carriera come pittore e scultore e a partire dal 1915 si dedica anche alla fotografia, di cui diventerà un grande innovatore e sperimentatore. I suoi lavori hanno fatto la storia della fotografia del Novecento e sono entrati nell'immaginario collettivo. Nella fotografia compare una donna, seduta di spalle e con un grande turbante, che l'artista trasforma, idealmente, in uno strumento musicale dalle forme umane tramite il disegno di due effe di violino sul corpo. Il soggetto della foto è la modella francese Alice Prin, meglio conosciuta come Kiki De Montparnasse, che fu amante dell'artista e sua musa ispiratrice.

10. FONTANA

Fontana - Marcel Duchamp © Centre Pompidou - l’Agence Photo de la RMN Grand Palais

Il Centre Pompidou custodisce una delle opere più importanti e discusse del Novecento, il leggendario e provocatorio orinatoio "ready-made" di Marcel Duchamp, il padre dell'idea moderna di arte. Un'opera ready-made è un oggetto di uso comune che assume statuto artistico nel momento in cui l'artista lo sceglie come opera d’arte. Si tratta di un semplice e comunissimo orinatoio di ceramica bianca, acquistato in un negozio di articoli sanitari, che l'artista si limitò a capovolgere e a firmare con lo pseudonimo R. Mutt con l'intenzione di presentarlo nel 1917 alla mostra della Society of Indipendent Artists. L'opera esposta è una replica, ricavata dalla fotografia dell'originale scattata nel 1917 da Alfred Stieglitz e prodotta sotto la direzione di Marcel Duchamp nel 1964 dalla Galleria Schwarz di Milano.

© Redazione Parigi.it

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